ASG

Giovanni Crivello - Domanda d'Assoluto
Di modelli che spengono l’anima e accendono il corpo ne siamo stracarichi.
Perché?
Perché quando i nostri figli anche attraverso le loro provocazioni ci chiedono di Dio, noi fingiamo di non capire.
Alla loro sete di Assoluto noi opponiamo la precarietà di falsi valori e la narcosi dell’indifferenza.
Smettiamola di procurare ai nostri figli sempre e solo divertimenti e svaghi.
Smettiamola di privarli dell’Assoluto che specialmente attraverso le provocazioni ci chiedono ma che noi preferiamo non capire.

Cose passate da poco ma che per la rapidità degli accadimenti diventano velocemente remote.
Ai nostri figli, come già era successo a noi, dobbiamo delle risposte.
Anche a noi per primi guardandoci attorno mancano paternità rassicuranti!
Ma a loro, ai nostri figli, dobbiamo invece risposte tranquillizzanti e con paternità certe.
Le nostre incertezze purtroppo ricadono su di loro portandoli a fare dell’indifferenza la loro scelta di vita, indifferenza che sfocia poi nel rifiuto della vita.
Dobbiamo avere il coraggio, attraverso la nostra testimonianza, di indicare con serena e rassicurante certezza, l’unico Padre che è l’unica fonte di serenità e soprattutto di Speranza.
 

Commento di don Domenico - 28/11/2018
Oggetto: Mettersi in ascolto
La domanda di Dio non è quasi mai formulata dai giovani. Appare invece evidente e immediato quasi sempre un rifiuto.
Le nostre comunità si stanno scoraggiando e si diffonde l'incomunicabilità con le nuove generazioni, almeno sui temi della fede. Dobbiamo inventare una strategia di ascolto e continuare a cercare fino a che arriveremo alle origini della loro domanda silente e dell'inquietudine (o disperazione?) che li abita




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